Come preparare una buona tazza di tè: 5 errori da evitare

Hai mai pensato che cosa starebbe bene in abbinamento con il tuo tè preferito? O che ti piacerebbe migliorare l'arte dell'abbinamento del cibo al tè, in modo da riconoscere sempre meglio il potenziale di aromi e sapori? Per questo qui trovi diversi kit degustazione, per sperimentare l'abbinamento con il cioccolato artigianale.

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Preparare una tazza di tè è come un rituale: ci sono oggetti da utilizzare e gesti da compiere, affinché il risultato finale sia ottimo. Non a caso nei diversi Paesi produttori di tè esistono altrettanti modi tradizionali per preparare questa bevanda, ciascuno con la propria storia e il proprio significato.

Tuttavia, in Italia il consumo di tè non è molto diffuso. Infatti, secondo i dati riportati da Statista durante un'indagine condotta nel 2016, in Italia ogni persona consuma in media 0,14 kg di tè all'anno. Per capire la differenza, basta vedere che in Irlanda il consumo medio a persona è di 2,20 kg.

E forse anche per questo motivo si commettono ancora tanti errori durante la preparazione di una tazza di tè, sia nella vita di tutti giorni che all'interno di bar e locali pubblici.

Questo articolo è proprio dedicato a cinque errori frequenti che si commettono quando si prepara il tè in foglia. Spiegherò perché si fanno e, soprattutto, come evitare di ripeterli in futuro e con quali strumenti.

1. Non utilizzi l'acqua giusta per il tè

Come sempre, si parte dalle basi. E non ti nascondere dietro lo schermo mentre stai leggendo, perché so che forse fino a qualche minuto fa pensavi che fosse indifferente il tipo di acqua da usare per la preparazione del tè. Non ti preoccupare, ora rimediamo!

L'acqua è il primo ingrediente per la preparazione di una buona tazza di tè. Come già ho scritto in un precedente articolo dedicato proprio ai passaggi per la preparazione del tè, non si dovrebbe usare l'acqua del rubinetto.

L'acqua ideale per il tè è l'acqua minerale, preferibilmente con queste caratteristiche:

In generale l'acqua per il tè dovrebbe essere insapore e inodore, cosa che purtroppo non capita se dal nostro rubinetto esce dell'acqua molto ferrosa o ricca di calcare.

Per questo l'acqua imbottigliata è un'ottima soluzione, certo non sempre sostenibile a lungo termine. Puoi sempre optare per una caraffa con filtro e, in questo modo, utilizzare l'acqua di casa. Anche in quest'ultimo caso è sempre bene fare degli accertamenti e verificare che di base l'acqua non sia troppo dura per la preparazione del tè.

Il rischio che si corre è che la durezza dell'acqua impedisca una corretta estrazione degli aromi del tè, così come dei sapori, che sarebbero invece fortemente influenzati. Per questo il tuo tè potrebbe risultare un po' piatto, nel peggiore dei casi con un retrogusto ferroso o metallico, tendente all'amarognolo.

2. Fai bollire l'acqua per il tè

Nello scenario comune tutti abbiamo impressa l'immagine del bollitore che fischia: l'acqua per il tè, bollente al punto giusto, è pronta per essere utilizzata! E invece non funziona proprio così.

Portare l'acqua a ebollizione, in realtà, danneggia le foglie di tè durante l'infusione. Quando l'acqua bolle, essa perde ossigeno; in questo modo diventa difficile per i composti aromatici tradursi in gassosi e quindi essere percepiti. Anche in questo caso risulta un tè piatto, insapore, che spesso e volentieri andiamo a "correggere" con un po' di zucchero.

L'acqua per il tè nei bar

Apro una piccola parentesi relativa al mondo dei bar: hai mai provato a ordinare una tazza di tè all'interno di un bar? Spesso capita anche in locali che si firmano come "sale da tè". Per valutare il livello di preparazione in merito al mondo del tè e alla sua infusione, ti basterà vedere da dove viene presa l'acqua.

All'interno dei bar, per comodità e risparmio, viene spesso utilizzata l'acqua della caldaia della macchina del caffè, che viene portata a temperature oltre i 100°C più volte al giorno. In questo modo i tè vengono preparati con acqua che è stata già bollita e quindi non è più ossigenata come dovrebbe. Anche per questo motivo il tè che viene servito all'interno di molti bar risulta privo di carattere e purtroppo molte persone associano per questo motivo la bevanda a mancanza di sapore: ma non è così!

Quando finirai di leggere questo articolo e entrerai in un bar per bere una tazza di tè, farai attenzione a questo dettaglio e potrai capire se il luogo in cui ti trovi prende sul serio o meno la preparazione di questa bevanda.

La temperatura dell'acqua per il tè

L'acqua non deve bollire, ma deve avere la temperatura adatta all'infusione delle foglie di tè. E queste hanno bisogno di calore.

La temperatura varia a seconda del tipo di tè che si prepara, quindi le diverse tipologie di tè (tè verde, tè oolong, tè nero, tè bianco, tè giallo e tè fermentato) richiedono l'acqua a una temperatura specifica che va dai 60°C ai 95°C. Su ogni confezione di tè è indicata, quindi per non sbagliare ti basta seguire quanto scritto.

Per misurare correttamente la temperatura puoi munirti di un bollitore elettrico con misurazione dei gradi dell'acqua, oppure ricorrere a un termometro. Il termometro arriva a massimo 100°C ed è molto preciso e pratico.

3. Non misuri la quantità di foglie di tè

Le foglie di tè per preparare una tazza vanno dosate. C'è una proporzione da rispettare, generalmente per 200 ml d'acqua (che è la capienza di una tazza per una persona) si misurano 2,5 grammi di foglie di tè.

Anche in questo caso la quantità è importante, perché se utilizzi troppe foglie di tè, la bevanda che otterrai sarà troppo forte, tendente a un sapore amaro. Inoltre le foglie non avrebbero spazio a sufficienza per aprirsi e infondersi correttamente, idratandosi per bene. Anche questo influisce sul sapore e gli aromi.

Allo stesso modo, se le foglie sono troppo poche, l'estrazione sarà ridotta e il tè che berrai sarà un po' scarico e privo di sapore.

Mi raccomando: quando prepari il tè, versa sempre prima le foglie e poi versaci sopra l'acqua calda. In questo modo l'infusione comincerà in modo completo all'interno della teiera o della tazza che stai utilizzando.

Per misurare le foglie di tè ti consiglio di munirti di bilancino digitale, come quelli da cucina; altrimenti puoi usare un cucchiaino dosa tè, che contiene l'equivalente esatto di 1 grammo di foglie di tè.

4. Lasci il tè in infusione per troppo tempo

Sono sicura che ti è già capitato, vero? I tempi di infusione del tè vanno controllati, per evitare di trovarsi un tè sovraestratto e quindi dal sapore forte, quasi imbevibile. Un peccato, soprattutto se ti stai preparando un buon tè in foglia di qualità.

Le foglie lasciate a contatto con l'acqua calda continuano la loro estrazione; per questo anche quando termina il tempo di infusione e tu stai già bevendo la tua prima tazza di tè, sarebbe meglio togliere le foglie, per evitare che si rovinino.

Puoi anche tenerle da parte e fare un'altra infusione, così non ti tocca buttarle subito via! Che te ne pare? Per conservarle puoi metterle in una scatolina richiudibile o in un bicchierino coperto con della carta, l'importante è mantenerle in un luogo asciutto e lontano da cibi odorosi. Ti consiglio di fare l'infusione successiva entro un giorno.

A questo punto sai tutto quello che c'è da sapere per preparare una buona tazza di tè senza paura di sbagliare.

Ah, invece no!

5. Scegli tè di bassa qualità

Si tratta forse della cosa più elementare, ma è necessario sapere sempre quale tè si sta bevendo e avere almeno un'idea della sua qualità.

Se acquistiamo tè in bustina, molto probabilmente ci troveremo a infondere frammenti, scarti di foglie di tè. In questo modo, durante l'infusione, con l'azione dell'acqua calda verranno rilasciate prima le sostanze che contribuiscono a un tè amaro, come polifenoli e caffeina.

Oltre a questo, l'utilizzo di foglie di scarsissima qualità contribuisce a un sapore piatto. Ecco perché aggiungiamo lo zucchero, no?

Possiamo trovare la stessa mancanza di sapore anche nel tè in foglia, se quello che acquistiamo è particolarmente vecchio.

Come si riconosce un tè di buona qualità

Per evitare di ritrovarsi a bere un tè sgradevole, ci sono alcuni modi che puoi adottare per riconoscere la qualità delle foglie che abbiamo davanti.

In ogni caso rivolgiti al tuo rivenditore di tè di fiducia, che saprà darti tutte le informazioni. Poi, presta attenzione all'aspetto del tè, le foglie non devono emanare un odore sgradevole e il loro colore deve essere acceso. Ad esempio, se acquistiamo un tè verde giapponese Sencha e notiamo che le sue foglie non hanno un bel colore verde smeraldo acceso, potrebbe trattarsi di un tè un po' datato.

Nota inoltre se le foglie sono intere o frammentate. Anche questo ti aiuterà a prevedere il sapore del tuo tè: le foglie intere durante l'infusione rilasciano un sapore e una complessità aromatica più strutturati; un tè frammentato, come nel caso del tè in bustina, rilascerà piattezza e amarezza.

Le foglie di tè non dovrebbero presentare tracce di umidità, per questo è importante verificare che nel tuo negozio di tè di fiducia siano conservate in barattoli al riparo dalla luce diretta e da fonti di calore, nonché da zone umide.

Spero che questo articolo ti sia stato utile; se hai qualsiasi domanda o dubbio sulla preparazione del tè in foglia, scrivimi a info@teatips.it e io sarò molto felice di risponderti.

Puoi anche scaricare la mia guida dedicata alla corretta preparazione del tè in foglia, con qualche approfondimento in più che sono sicura ti tornerà molto utile.

Se vuoi metterti alla prova e imparare finalmente a prepararti una buona tazza di tè, ti consiglio il kit Un Tè Come si Deve, la box completa di accessori e tè in foglia proprio per chi non ne può più di tè amari o, peggio ancora, insapori!

mano che versa del tè da una teiera a una tazza

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